Anziché considerare la storia della Torre di Babele (Gen 11, 1-9) come una punizione divina per l'orgoglio e l'ambizione, se la leggiamo attentamente, possiamo interpretarla valorizzando la diversità culturale e linguistica come un dono divino. In questa visione, la confusione delle lingue e la dispersione delle persone diventano un'opportunità per esplorare e apprezzare la ricchezza delle varie culture e tradizioni.
Si tratta di una lettura che, oltre che a essere più vicina all’intenzione originale degli autori, ricostruita grazie al metodo storico-critico, ...
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