A casa Emma i corpi si muovono lenti. Portano gesti precisi, attenti, quotidiani: il bucato si stende al sole, il pane si impasta, si prepara un caffè. Ogni gesto racconta di modi diversi, provenienti da passi lontani e porta tra le dita sofferenze dure, protratte, ferite luride di dolore. A casa di Emma si abita insieme, si abita donne e bambini, si condividono spazi, pasti, lavatrici, chiacchiere. Si viene però da storie diverse, ma sempre fatte di urla, di botte, di gesti negati e gesti pretesi senza diritto, senza virtù, con un'unica ragione che è quella del ...
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