Finalmente abbiamo chiuso questo film sul caporalato, per la cui realizzazione devo ringraziare molte persone. Prima di tutti, Marco Omizzolo, ricercatore e sociologo dell’emigrazione, che, tra l’altro, ha scelto di sperimentare sulla sua pelle la violenza e lo sfruttamento che il caporale impone al bracciante di turno, il più delle volte straniero e nero. Grazie poi Ugo Adilardi e a Tommaso D’Elia per le riprese. Grazie a Mario Gianni che si è occupato di un primo montaggio del film, e a Paolo Paci che l’ha portato a termine.
Un tentativo, attraverso i ...
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