Esecuzioni sommarie, torture, retate, esodi forzati... In nome della "pacificazione", la Francia reprime duramente le rivolte indipendentiste in Algeria, inasprendo gli animi. Dopo l'attacco ai villaggi dei coloni dell'agosto 1955, che causa 120 morti, il massacro di 10mila civili algerini getta ulteriore benzina su un fuoco che arde già da diverso tempo. Lo scrittore Albert Camus invoca invano una tregua, mentre il Parlamento francese conferisce al governo Guy Mollet i poteri speciali per dispiegare un contingente militare.
Civili autoctoni, militari, Pieds ...
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