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Libri.itIL LUPO IN MUTANDA 8 – LA FORESTA DELLE PAROLELA RIPARAZIONEL’ORACOLO FAVOLOSOIL GENIO DEI BIGODINII DUDÙ SI FIDANZANO?
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Totale: 355

Le migrazioni sono (davvero) un problema?

L'evoluzione della civiltà si basa sulle migrazioni: gli esseri umani sono stati nomadi per lungo tempo. Oggi, coloro che lasciano il loro luogo di nascita sono una piccola percentuale rispetto agli stanziali, ma questa quota continuerà ad aumentare - in particolare a causa di cambiamenti climatici e guerre. Come è possibile quantificare, prevedere e gestire i flussi migratori?

Madame Arthur: un cabaret 'gender fluid'

Se le drag queen non devono più nascondersi, lo devono in gran parte a "Madame Arthur". Dietro la sua celebre insegna rossa, rimasta immutata dal 1946, questo cabaret parigino è sempre stato un rifugio per persone trans e omosessuali. Chiuso per oltre 5 anni, ha riaperto le sue porte nel 2015 e, ogni settimana, i suoi interpreti rivisitano i classici della canzone francese, mantenendo viva la tradizione e sfidandone un'altra: gli stereotipi di genere.

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Libano: il sacrificio di una generazione

A lungo hanno contribuito a formare quel "capitale umano" di cui il Libano andava fiero: ogni anno, il Paese dei Cedri vantava migliaia di laureati in medicina, legge, economia e ingegneria civile, perlopiù poliglotti, che non trovando lavoro in patria si univano spesso agli altri membri della diaspora libanese nel mondo (importando peraltro preziosa valuta straniera). Dall'inizio della crisi, nel 2019, il sistema educativo è ormai al collasso, a cominciare dall'istruzione inferiore, in merito alla quale le Nazioni Unite denunciano una quota di abbandono scolastico ... continua

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Une femme captive - Pourquoi l'esclavage? - Documentaire

La liberté peut-elle être plus effrayante que l’esclavage ? Une femme captive est une représentation brute et intime de la psychologie derrière l'esclavage. La réalisatrice primée Bernadett Tuza-Ritter propose une étude évocatrice d'une femme tellement avilie et ignorée que même elle a perdu de vue sa propre vie. Alors qu’une amitié étroite se développe entre la femme captive (Marish) et la réalisatrice (Bernadett), la confiance de Marish est lentement rétablie. Elle commence à s´imaginer une vie différente pour elle-même. Avec ce nouveau ... continua

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Potremmo vivere senza agricoltura?

Benedizione e maledizione al tempo stesso: l'agricoltura provvede al sostentamento di noi esseri umani, ma è anche dannosa per l'ambiente. Questa pratica, in concomitanza con la sedentarietà delle comunità umane, ha cambiato radicalmente la Terra e il nostro stile di vita. Ma è possibile farne a meno? Eventuali alimenti creati grazie alle biotecnologie potrebbero mettervi la parola fine?

A che servono i parassiti?

I parassiti hanno una pessima reputazione: possono causarci dolore e farci ammalare, persino morire. Da secoli, andiamo a caccia di soluzioni - perlopiù igieniche - per proteggerci da questi nemici impercettibili. E se non fossero esattamente dei nemici, ma dei... membri della nostra famiglia, in altre parole parenti che non abbiamo scelto ma senza i quali non saremmo ciò che siamo?

Ci si può fidare di se stessi?

Non possiamo sfuggire al nostro destino, tanto meno prescindere dalla nostra personalità. Ma non possiamo far finta di non avere limiti: pensieri confusi, intuizioni fuorvianti, ricordi annebbiati... Quali conseguenze hanno questi potenziali "errori di sistema" sul nostro rapporto con il mondo? Fino a che punto possiamo fidarci di noi stessi?

Il mondo può sopportare tanto veleno?

La chimica ha reso i nostri maglioni più morbidi, il mondo più colorato e può persino salvare delle vite; ma c'è il classico rovescio della medaglia. Sono state infatti rilasciate così tante sostanze tossiche da provocare danni incalcolabili al nostro ecosistema. Dobbiamo rassegnarci a convivere coi veleni o porre un freno a tutto questo?

Una di Mille Colline - Il Ruanda dopo il genocidio

Ruanda, 1994. L'emittente radiofonica di propaganda "Radio delle Mille Colline" invoca lo sterminio senza pietà dei Tutsi, senza risparmiare nemmeno i bambini. Ed è così che sono stati uccisi Olivier, Fidéline e Fiacre, nell'ambito del genocidio più efferato della seconda metà del '900, in una delle colline di Nyanza, la loro patria. Non esistono fotografie, né certificati di morte, né tombe dei bambini. La loro esistenza è stata cancellata dalla memoria del Paese.
Quasi 20 anni fa, il regista Bernard Bellefroid filmò uno dei primi processi nel Ruanda del ... continua

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Mettere la parola fine

Nel 2002, il Belgio introdusse una legge sul diritto dei malati all'autodeterminazione, e dunque a ricorrere all'eutanasia. Da allora, alcuni ospedali hanno aperto un consultorio dedicato al "fine vita": è il caso del centro Citadelle di Liegi, dove François Damas, specialista in cure intensive, accoglie pazienti in condizioni gravi o in grande sofferenza morale, che non intendono più continuare a vivere. Con empatia li ascolta, ponendo loro domande per valutare il loro stato di salute e la loro determinazione a farla finita, nonché il modo in cui essi hanno ... continua

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