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6 Gennaio 2021
16:50
La realtà della nostra amara e bellissima terra oltre che da Mimmo , dal prof. Perna, dal sindaco Ammendolia, da Mons. Bregantini, dal sindaco di Sant'Alessio in Aspromonte e dagli altri cari esponenti intervistati, la trovo, ahimè, mirabilmente e sinteticamente espressa dalla giovane signora di Cittanova che, all'inizio del documentario, si addolora per la sua adolescenza negata. E la realtà di tutta la gente calabrese perbene penalizzata ormai da molte generazioni. Io non voglio più sperare che andrà bene voglio trovarmi con persone come voi e come Lucano che non si faranno più i "cazzi propri" : insegnamento del prof. Di religione di Mimmo. Un caro saluto a tutti.
Remo Morabito
5 Gennaio 2021
14:13
Bravo Tommaso! Bravi tutti voi e grazie del vostro utile e grande lavoro. È bello ascoltare le Storie della vita direttamente dai protagonisti e, nel vostro film, tutti lo fanno in modo semplice e vero come se non ci fosse la telecamera. Ci vuole sapienza e delicatezza per riuscire a farlo così come avete fatto voi. Complimenti! Elvira Castellano.
Elvira Castellano
5 Gennaio 2021
11:56
Il film è molto bello, veramente interessanti i protagonisti intervistati e l'idea del blocco sociale, politico e culturale imposto da 'ndrangheta e politica.
Fabio Grimaldi
4 Gennaio 2021
08:28
Il film è una lezione di storia. Purtroppo. Riace non c'è più, è stata cancellata. Ma resiste la sua verità, e il film ce la consegna. E ci dice: restiamo umani.
Nino Criscenti
4 Gennaio 2021
05:38
Documento visivo indispensabile per capire le ragioni ed il senso profondo del "modello Riace" di Mimmo Lucano e la sua gente; di Badonato, Caulonia e la sua normalitá, dell´idea dell´accoglienza come atto d´amore e di mutuo interesse,"come riscatto politico" contrapposto alla violenza della persecuzione e l´arresto, perché "non si puó arrestare una terra". Il regista,Tommaso D´Elia, guida con incisiva sensibilitá, il dipanarsi di un racconto scarno dove sono i fatti a trovare le parole con cui esprimersi. Dove le immagini,essenziali e pulite, definiscono il contesto ed i contorni di "una fiaba,(come una poesia)" dice Mimmo Lucano, ricordando come nella loro relazione, gli emissari del Prefetto descrivono quanto vedono. Fiaba ignorata e vilipesa dai trasversali gestori del potere forte, "gli altolocati" li definisce l´ex Sindaco, allora come oggi, piú preoccupati di non perdere consensi che di capire e stare veramente vicini ai cittadini ed ai loro bisogni. Una fiaba che si va trasformando in una vicenda assurda, negativamente esemplare del distacco profondo tra la vita, le necessitá reali e le ambizioni personali, le connivenze colpevoli di chi amministra risorse e privilegi.Una fiaba la cui tristezza profonda si riassume nel sopravvivere di quella carta d´identitá, strappata al sistema con riaffermato orgoglio, emessa da Mimmo Lucano a Becky Moses per riconoscere "la sua identitá di essere umano".Un documento che,rilasciato da chi capisce l´urgenza del vivere,si salva da un devastante incendio che non risparmierá chi lo portava e che rimane muto testimone di una "storia che non deve finire qua". Di straordinario valore storico documentale,con la sintesi delle esperienze di Badolato e Caulonia e le testimonianze di alcuni protagonisti, il film riesce a trasmettere e risaltare nell´intervista a Mimmo Lucano, l´indignazione e il dispiacere di chi sa di essere nel giusto in una battaglia impari contro un potere infido e tentacolare e la cui forza si esprime chiaramente nell´immagine finale, in un sospiro disilluso, carico di rabbia, tenacitá e futuro, che lascia senza fiato chi guarda. Mimmo Lucano offre qui una testimonianza lacerante ed autentica, un esempio di vita e coerenza etica e politica. Un film necessario ed utile! Complimenti a tutti quelli che hanno collaborato e reso possibile la sua realizzazione. Facciamolo circolare, é una delle forme possibili per non stare zitti..
oscar pamio
3 Gennaio 2021
14:40
Ho rivisto il filmato e voglio aggiungere qualcosa sulla figura di Mimmo, la cui storia già conoscevo nei dettagli. Mi ha colpito la precisione con cui ne esce un ritratto, che coglie in pieno la sua particolare personalità, che è per metà di radicale utopista e per l'altra di una santa ingenuità. Rara combinazione che esclude ogni fanatismo utopista e lascia il campo a una straripante umanità.
Marica Simeone
3 Gennaio 2021
12:10
Impoerante documento di passione civile che andrebbe proiettato in tutte le scuole.
marina salvetti
31 Dicembre 2020
23:33
Molto bello.Concordo che si debba cercare di diffonderlo. Il dibattito è per ora solo sospeso.Ma bisognerà riprenderlo e ripartire a parlare di queste esperienze perché sono necessarie nel nostro prossimo futuro
Danila Casu
30 Dicembre 2020
19:16
Bellissimo importante commovente Grazie!
Letizia Cortini
7 Gennaio 2021
14:37
Testimonianza di una utopia pragmatica che si scontra con un potere cieco e sordo. Alleato con mafiosi e complici prudenti. E noi filmmaker distratti dal 4K e allla ricerca del meglio sempre altrove non ci accorgiamo della nostra Africa vicina e il mare glauco riempie solo le serate estive. Grazie a Mimmo Lucano che va diretto al cuore e alla testa. E ancora grazie ad Arcoiris che ha prodotto...il documentario con coraggio e lungimiranza e...Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi
Pino