Dalla crisi economica indignazione, paura e rabbia sono diventati temi pervasivi del dibattito pubblico. Così come disincanto, vocazioni anti-establishment, astratte contrapposizioni tra popolo ed élite, sfiducia verso le istituzioni e i suoi rappresentanti. A questa ondata, irrazionale ma costante, la politica tradizionale non ha saputo rispondere, tra incomprensioni, incapacità di ascolto e silenzi. In questa cesura si sono inseriti nuovi partiti e nuove retoriche, rivoluzionarie negli slogan e reazionarie nelle risposte effettive. Il populismo non è quindi un ...
continua